già pubblicato: Introduzione
LE ORIGINI DEGLI DEI
LA GENESI SUMERA
SUMER E TERAH
ABRAMO ED IL SUO DIO
ABRAMO E L’ EGITTO
Uno strano connubio
«Venne una carestia nel paese e Abram scese in Egitto per soggiornarvi, perché la carestia gravava sul paese »[1] (…)
«Dall’Egitto Abram ritornò nel Negheb con la moglie e tutti i suoi averi ; Lot era con lui . Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro.»[2]
E’ ora il capitolo XII della Genesi a dirci, che poco dopo esser giunto in Canaan, Abramo intraprende un nuovo viaggio alla volta dell’Egitto a causa di una tremenda carestia che imperversava sulla terra di Canaan pressappoco nello stesso periodo del loro arrivo in quei territori. Non dimentichiamo che appena giunto nella zona di Canaan, Abramo, letteralmente ha un apparizione di Dio in sogno a Sichem, ma più verosimilmente fa semplicemente sosta nei luoghi sacri ai Canaanei, infatti oltre ad erigere un altare in Sichem, ne erige un altro anche nella zona compresa fra Betel ed Ai. Tutto questo sembra indicare un semplice tentativo di estendere la personalità del proprio Dio a quei luoghi, infondendo una nuova identità agli dei indigeni, se il tutto non è frutto di aggiunte posteriori per giustificare luoghi di culto pagani in un regno ebraico in cui la Genesi risultava essere ‘pane quotidiano‘. Sorge ora però un nuovo elemento nel racconto biblico che sembra essere troppo strano perché lo si possa lasciare di menzionare. Infatti Abramo intimorito da quello che poteva accadere nella terra d’Egitto a causa della bellezza di sua moglie Sarai, escogita un piano per la propria salvezza. Consiglia dunque Sarai di affermarsi sorella di Abramo in modo che avrebbe potuto ucciderlo per prendersi lei quale moglie.[3] Il piano riesce parzialmente, ed esattamente secondo le previsioni del Patriarca, gli egiziani colpiti dalla bellezza di Sarai la sottraggono ad Abramo per condurla quale concubina del faraone, che per riguardo a lei trattò bene Abramo donandogli addirittura greggi, armenti e schivi. Ma il Signore colpì il faraone per l’accaduto, il quale restituì Sarai ad Abramo sgridandolo per l’inganno fattogli, cioè per averla proposta quale sua sorella e non moglie . Quindi fece accompagnare Abramo fuori dall’Egitto lasciandogli quanto gli aveva donato.[4]
Cerchiamo a riguardo di questi ultimi avvenimenti innanzitutto di stabilire i periodi esatti, per quanto possibile, dell’accaduto. Accettando quindi la nostra datazione quale reale, vediamo che dal 2000 a.C. al 1790 a.C. in Egitto troviamo in atto la XII dinastia succeduta ad uno di quegli oscuri periodi intermedi che caratterizzano la storia antica di questo paese. Il faraone sotto il quale possiamo far risalire la storia di Abramo in Egitto sembra essere Sesostris I, che regnò ininterrottamente dal 1971 al 1928 a.C.
Sembra quindi utile delineare un profilo storico della situazione e della stessa figura del faraone sotto il quale è avvenuto l’incontro che suscita in noi tanto interesse. Sembra che il periodo al quale ci riferiamo, denominato dagli studiosi Medio Regno, abbia inizio verso il 2065 a.C., quando un re tebano unificherà sotto di sé l’intero Egitto e prenderà il titolo di faraone col nome di Mentuhotpe I. Alla sua dinastia, l’XI, succedette la XII costituita dai membri di una famiglia di visir. Il primo sovrano è Amenemhat I, il cui regno finì bruscamente per una congiura di palazzo, nel periodo in cui già era coregente il figlio Sesostris I. Gli succedette il figlio Sesostris I che intraprese varie conquiste in Nubia. Meno noti sembrano essere i regni dei successori Amenemhat II e Sesostris II.
Sesostris III fu invece uno dei più grandi faraoni della storia egizia ed il suo nome ricorre anche nelle leggende narrate dagli storici greci . Fece fortunate compagne in Palestina ed in Nubia, dove stabilì fortezze . Il figlio Amenemhat III si occupò principalmente dello sfruttamento agricolo ed economico dell’Egitto, specie del Faiyum.
La letteratura scientifica, in questo periodo è presente con trattati vari di medicina, veterinaria, calcolo e geometria. Sotto forma specialmente figurata si possono menzionare saggi di scienze naturali. Questa letteratura, tutta (altro…)